giovedì 22 giugno 2017

Genio e sregolatezza, è il trionfo di Gianmarco

Ed ora siamo arrivati davvero alla fine. A quasi un mese dalla fine del campionato, siamo giunti al termine anche della nostra rubrica di fine stagione; quella che rende omaggio all'incoronazione del nuovo campione della nostra lega. Per tante volte questo articolo ha avuto protagonisti Massimiliano o Luca; stavolta no. Quella appena conclusasi è stata la stagione di Gianmarco, dell'incredibile vittoria di una squadra che, da debuttante, è riuscita a mettersi alle spalle tutti gli avversari con i loro altisonanti nomi e ingobranti bacheche. In passato, a vincere al primo tentativo, ci sono riusciti già Matteo e Francesco; ma per il primo si tratta di un'altra era geologica (esattamente dieci anni..), e per il secondo di un'altra storia. Perché Francesco, dopo cinque anni di B e precedenti esperienze in A da coadiuvante, era approdato in una Serie A dove tutti lo conoscevano e già lo rispettavano. Gianmarco no. Lui è partito da zero, debuttando ormai quattro anni fa nell'anonima e periferica Serie D della nostra lega; è riuscito a prevalere sia lì che in Serie C, giungendo così tra i cadetti e infine, nel massimo campionato. Il tutto senza fermarsi mai, davanti a nessun ostacolo. In qualche modo, Gianmarco ce l'ha sempre fatta, è sempre riuscito ad ottnere ciò che voleva, puntando e mirando sempre più in alto. E più proseguiva, e più la scia di nemici sconfitti si allungava; nemici che il più delle volte si sono ritrovati a cambiare atteggiamento nei suoi confronti passando spesso dalla diffidenza alla riconoscenza di aver avuto di fronte un avversario superiore o quantomeno davvero davvero forte. Perché Gianmarco, sin dall'inizio, non si mostra certo simpatico. Un pò spaccone, un pò troppo sicuro di sé, Gianmarco non ha mai nascosto le proprie ambiziosi; e questo probabilmente al primo approccio lo ha reso abbastanza antipatico. Tuttavia, dopo un anno trascorso con lui, ci si accorge sempre troppo tardi che quella sicurezza di sé, spesso confusa con mancanza di umiltà, derivava invece da bravura e competenze veramente al di fuori del comune. In questa lega non si passa dalla D alla A in quattro anno come fosse niente; e non si arriva qui in A vincendo lo scudetto con altrettanta facilità. Se Gianmarco ce l'ha fatta è perché ha capacità eccezionali. Giovane, motivato, ambizioso e, soprattutto, di successo: è il profilo perfetto per il più classico esempio di genio e sregolatezza. Ginamarco è un personaggio che vive a tutta velocità; ed ha bisogno di vivere così. Ha bisogno di continue motivazioni per restare quel che è, e il nostro sistema di lega piramidale è stato il contesto ideale in cui potersi affermare. Ed ora che è giunto all'apice, ci domandiamo se riuscirà a troversi nuove motivazioni per restare "vivo". Di sicuro, l'ingresso in Europa sarà un grande stimolo e una nuova sfida tutta da affrontare e proprio per questo, possiamo scommetterci: Gianmarco non ha ancora finito di stupirci. Complimenti campione!

martedì 20 giugno 2017

L'intramontabile Luca continua a splendere

Passano gli anni, trascorrono le stagioni, ma lui è sempre là. Tra i migliori. Luca non si discute, si ammira. Luca è davvero intramontabile, un fenomeno senza tempo. Dopo il podio mancato dello scorso anno, il quarto posto che rappresenta anche il risultto peggiore di sempre (!!), Luca è tornato dove è giusto che sia, sul podio. I numeri, tocca aggiornarli continuamente, sono pazzeschi; e per lui si tratta del dodicesimo podio in quattordici stagioni. Gli basta? Ovviamente no. E' la settima volta che finisce secondo in campionato; e questa posizione oramai inizia un pò scocciarlo. Quattro scudetti sono davvero tanta roba, ma pensare che per altre sette volte è andato vicino a conquistare il titolo più ambito di ogni fantallenatore ceccanese.. bè, un pò di rabbia viene. I trofei in carriera, "solamente" sei, non rendono onore a questo campione. Il recordman di punti in Serie A e di giornate vissute da capolista gridano quasi vendetta, perché meriterebbero maggiore peso nella classifica dei trofei vinti. Ma al di là di questo, quel che conta è che Luca anche quest'anno è stato lì, a lottare con il meglio del meglio del nostro fantacalcio. E' stata una stagione, l'ennesima, in cui abbiamo potuto ammirare il suo talento e la sua competenza al suo massimo splendore. Determinato e imbattibile quando c'è da imporsi all'asta per il suo obiettivo numero uno (Higuain), Luca ha dimostrato il suo proverbiale fiuto in acquisti come sempre decisivi (vedasi Caldara e Conti) e capaci di cambiare il destino di un campionato. Come spesso gli capita ci ha messo un pò di tempo per carburare e far giocare i suoi alla sua maniera, ma una volta delineata la sua rosa l'ha fatta galoppare senza sosta. Campione di costanza e continuità, è sempre stato lì, a giocarsi le posizioni migliori. E anche quando inciampava in qualche weekend non eccezionale, nessuno di noi ha mai dubitato nel suo ritorno, nel suo imporsi nuovamente all'attenzione. Gianmarco, Francesco ed Emiliano, ma anche Michele / Massimo e Massimiliano sono stati davvero degli ossi duri, ma alla fine Luca è arrivato davanti praticamente a tutti. Solo Gianmarco gli è sfuggito, ma per lui questa è stata una stagione davvero eccezionale come in passato è capitato a Matteo, Mario e Francesco. Era la sua stagione e nessuno probabilmente poteva impedirgli di raggiungere l'apoteosi. Tuttavia, Luca è stato anche per lui l'ultimo scoglio da superare, il più difficile. Luca rappresenta praticamente sempre il vero banco di prova per chi voglia entrare nella storia; da semplice partecipante si è elevato a giudice supremo ed artefice del destino degli aspiranti leader. Quando si arriva a lottare con lui, si capisce che si è davvero ad una svolta, e batterlo equivale ad entrare nella ristrettissima élite di questa lega sempre più partecipata, combattuta e competitiva. Anche quest'anno l'obiettivo, l'unico davvero che conta, è sfumato. Non sfumerà mai, però, il timore ed il rispetto di tutti nei suoi confronti; perché Luca non deve più vincere per dimostrare qualcosa, lo ha già ampiamente fatto la sua storia. Al prossimo anno, campione!

venerdì 16 giugno 2017

Terzo podio per Francesco, il mago dell'alta quota

Se è difficilissimo nella nostra lega arrivare ai vertici, alla punta di questo monumentale iceberg fantacalistico, ancora più difficile è rimanervi. Se due anni fa esaltavamo Francesco per la straordinaria vittoria del suo scudetto, quest'anno dovremmo celebrarlo probabilmente ancora di più per quello che è riuscito a fare. Purtroppo si sà, è sempre quasi solamente il primo ad essere ricordato e santificato (e anche noi, nostro malgrado, siamo sottomessi a questo diktat); ma personalmente penso davvero che Francesco, quest'anno, abbia fatto anche qualcosa di più che vincere uno scudetto. Ero uno dei pessimisti nei suoi confronti, lo ammetto. Uno di quelli che, dopo l'infortunio del pezzo da novanta della sua rosa, Milik, lo aveva già condannato in Serie B. Ma Francesco non è un fantamaneger qualunque. La sua sapienza nello gestire la squadra, la sua competenza in fatto di calcio e la sua esperienza sono degne di un vero campione che, nonostante frequenti la Serie A da appena tre anni, ne può ormai degnamente incarnare un pezzo d'anima. No, non era facile salvarsi quest'anno; ma Francesco ha saputo fare di più; ha saputo lottare per lo scudetto, nella stagione più competitiva di sempre, e ritrovarsi addirittura primo a centottanta minuti dalla fine. Mai un calo, mai un cedimento, mai una vera crisi, nonostante emergenze, infortuni, mancanze di alternative ed una rosa in attacco davvero troppo corta sembrava che lasciassero presagire una sua imminente, fragorosa, caduta. Non è mai arrivata. Anzi, ha sempre rilanciato la sua andatura, spinta da un Immobile eccezionale e da colpi che a torto qualcuno potrà definire fortuiti (Parolo o Falcinelli) ma che sono invece il frutto di una innata capacità nel leggere le situazioni nel mondo del calcio; e che hanno portato Francesco ad una stagione sempre ai vertici, senza mai scendere sotto la quarta posizione e sempre invischiato nelle turbolenti, agitati ma anche appassionanti sorpassi e controsorpassi in vetta alla classifica. Insomma, Francesco è stato l'autore di un vero e proprio capolavoro. Se poi andiamo a vedere i numeri allargandoli alle ultime tre stagioni, quelle della Serie A, la cosa si fa ancora più pazzesca: Francesco ha conquistato infatti il suo terzo podio consecutivo in tre anni; cosa che neanche Luca e Massimiliano sono riusciti a fare. E' vero; l'unica pecca sono probabilmente i zero titoli conquistati negli ultimi due anni, nonostante due stagioni di ottimi livello. Ma a questo si può sempre rimediare. Complimenti davvero!

lunedì 12 giugno 2017

Emi non va per il sottile, con la coppa è quarto di buon grado

Continua la rubrica di fine stagione e continuiamo a risalire la classifica. Oggi siamo a commentare la quarta posizione di Emiliano, che nonostante il podio sfumato non può che essere soddisfatto di questa sua stagione, la quattordicesima, nella massima serie. Emiliano, infatti, è riuscito per il secondo anno consecutivo a fare quello che per dodici anno non era riuscito a fare, vincere un trofeo. Questa volta, dopo la Coppa Italia dello scorso anno, è toccata alla Coppa di Lega, un trofeo conquistato con le unghie e con i denti a discapito di Massimiliano al culmine di una rimonta a dir poco incredibile. E così, la bacheca che per troppi anni era stata desolatamente vuota, inizia davvero a riempirsi. E pensare che la stagione si era aperta con il peggiore degli auspici, con l'ennesima (la settima) finale perse in carriera. Ironia del destino, è stato proprio Massimiliano a portargliela via. In mezzo, c'è stata una stagione di Emiliano vissuta in modo un pò altilenante ma sempre nel vivo della classifica. Dopo i primi quindici turni in cui è stato abbastanza coperto, Emiliano è uscito fuori con l'arrivo dell'inverno, imponendosi stabilmente sul podio e rientrando nel ristretto gruppo, con Gianmarco, Luca e Francesco degli aspiranti allo scudetto. La svolta sembra arrivare però soltanto ventotessima giornata, quando Emiliano realizza il punteggio record di sempre in Serie A (102.5) e ottiene la prima posizione. Sembrava la premessa per la prima fuga dell'anno, ma nel giro di qualche giornata viene prima ripreso e poi estromesso dal podio. La parte finale del campionato è quindi vissuta un pò in affanno per Emiliano, che ha ormai esaurito tutte le proprie energie e riesce solamente con un ultimo colpo di reni a difendere la sua quarta posizione dal ritorno in pompa magna di Michele e Massimo. Ma dopotutto, va bene anche così: quando si porta a casa un trofeo non ci si può davvero lamentare.

sabato 10 giugno 2017

Michele e Massimo non cambiano, restano in A!

Missione compiuta. Per chi si affaccia per la prima volta nell'Olimpo del nostro fantacalcio, la scelta del primo obiettivo stagionale è obbligata: la salvezza. E se davvero è questa la base di partenza per una corretta analisi dell'annata di Michele e Massimo, il bilancio finale non può che essere strapositivo. Intorno a questa matricola tutt'altro che inesperta (vista la lunga militanza nella nostra lega e la lunga militanza in altri fantacalci molto competitivi) c'era grandissima curiosità. Curiosità legittimata dal modo imperioso con cui un anno fa salivano agli onori della cronaca per l'incredibile dominio messo in atto nella serie cadetta, in cui recitarono la parte indiscussa dei leoni. Sapevamo che in A non sarebbe stato così, e sapevamo anche che Michele e Massimo sono due sapienti manager sempre attenti a non fare il passo più lungo della gamba: e ce lo hanno confermato. In questa prima stagione in Serie A, loro non si sono fatti distrarre dalle luci dalla ribalta e non si sono fatti distrarre da fronzoli. L'unico sfizio che si sono tolti è stato il primato conquistato alla prima giornata; dopodiché, testa bassa sull'obiettivo. Non si sono lasciati distrarre dalle coppe, non hanno rischiato inutili mal di vertigini né hanno alzato mai i toni. Semplicemente, hanno pensato a fare quel che hanno sempre saputo fare meglio, ossia condurre un'ottima gestione della squadra, ed hanno cercato di seguire la via maestra per ottenere una salvezza tranquilla: cercare la costanza e la continuità di rendimenti. Grazie anche alla loro simpatia e affabilità, si sono guadagnati il rispetto di tutti i big della Serie A; superando l'emozione del debutto in questa categoria giocando d'intelligenza e proponendosi come padroni di casa alla loro prima asta da "professionisti". E la mossa, senza dubbio, ha funzionato. Michele e Massimo hanno messo su una rosa davvero interessante, ricca di qualità a centrocampo e piena di uomini d'esperienza capaci di garantire prestazioni di categoria. Ed i risultati non sono mancati. Nella prima parte della stagione sono stati la vera rivelazione riuscendo ad imporsi sul podio, per poi ricucirsi un posto a metà classifica durante la parte più importante e decisiva della stagione, l'inverno. Hanno giocato d'anticipo e si sono sempre tenuti lontani dalla zona retrocessione, cercando sempre di tenere il pallino del gioco convinti che la miglior difesa sia l'attacco. Non sono mancati, però, momenti difficili. Nel girone di ritorno, infatti, le prestazioni della squadra sono peggiorate, facendoli precipitare in zona retrocessione a lottare con due giganti come Massimiliano ed Alessandro per un posto che gli garantisse la salvezza. Ed ' proprio in questi momenti di difficoltà che hanno tirato fuori il loro orgoglio e il loro carattere, ritrovando le energie e la freschezza mentale per non cedere alla rassegnazione e rilanciare la loro spinta. E così, le ultime otto giornate sono state una volata pazzesca. Non solo hanno staccato in un batter d'occhio Alessandro, lasciandolo di fatto in zona retrocessione e mettendosi al riparo da ogni possibile sorpresa; ma sulla scia di un ritrovato entusiasmo sono riusciti a mettersi dietro anche Massimiliano ed a lanciarsi all'inseguimento della quarta posizione di Emiliano; quest'ultimo duello è stato perso, ma alla fine quel che resta è un'ottima quinta posizione che deve renderli orgogliosi di quanto fatto. Michele e Massimo hanno così vinto la loro battaglia per la sopravvivenza. Da oggi, loro entrano di diritto tra i grandi del nostro fantacalcio, e nessun obiettivo può essergli precluso. Complimenti ragazzi!

mercoledì 7 giugno 2017

Massimiliano, non può essere tutto qui!

Se il ciclo del primo grande Massimiliano è durato quasi un lustro, il secondo, che ha toccato vette se possibili ancora più alte con il record di punti in campionato, e il triplete con la Coppa di Lega e soprattutto la Champion's League, è durato appena un anno. Ufficialmente, Massimiliano in questa stagione porta a casa due titoli (e scusate se è poco); ma si tratta delle due supercoppe, della nostra lega e della FFE, giocate ad agosto e settembre. Per il resto, arriva una disastrosa campagna europea (e mondiale), una coppa di lega persa non certo alla Massimiliano (con due sconfitte nelle ultime due giornate che hanno permesso una incredibile rimonta ad Emiliano) e il peggior risultato in campionato da undici anni a questa parte. Insomma, una stagione assolutamente non da Massimiliano. Tanti i fattori che hanno influito su un'annata così negativa, dove addirittura si è rischiato di retrocedere. Innanzitutto, per sua stessa ammissione, un pò di presunzione, spavalderia e sottovalutazione degli avversari. Era anche un pò fisiologico riporre una smisurata fiducia nei propri mezzi dopo una stagione incredibile come la scorsa, ma nella nostra lega queste cose si pagano. Secondo, il madornale errore compiuto all'asta, con lo sforamento e il necessario sacrificio di Salah, seguito poi da quello della vendita di Icardi nel famoso scambio con Mario (ma qui si potrebbe anche discutere sul fatto se ci abbia veramente perso). Terzo, è stato vittima, un pò come Alessandro, di questa stagione anomala: eh si, perché ritrovarsi senza attaccanti di peso nell'anno record dei gol in Serie A è davvero mortificante. Aggiungiamoci poi l'incredibile sfortuna pagata a livello di infortuni, e la difficoltà nel raccapezzarsi nei tantissimi impegni in cui era chiamato in causa... ecco che una stagione a vuoto è più che giustificabile. Oltretutto, se una stagione in cui si realizzano 1798.5 punti deve essere considerata negativa... bè, non possiamo davvero attribuire eccessive colpe a Massimiliano, che il suo lo ha fatto eccome. Resta però l'amarezza per un'annata che poteva essere diversa, e che poteva davvero segnare un passo epocale nella sua carriera. Starsene lì, impotente, a guardare altri che si giocano lo scudetto è stato per Massimiliano, ne siamo sicuri, davvero straziante. E siamo convinti di ciò al punto che crediamo che Massimiliano vorrà a tutti i costi tornare a fare il Massimiliano da subito, sin dalla prossima stagione; quella del riscatto. Ragazzi, spero che quest'anno vi siate divertiti; perché il prossimo tornerete a fare i conti con lui!

lunedì 5 giugno 2017

La caduta di Mario ed Alessandro

A fine stagione, è tempo di verdetti e di bilanci che trascriviamo a futura memoria qui, nella classica e ormai celebre rubrica di fine anno. L'articolo più mesto della stagione, quello che tutti vorrebbero evitare, è ovviamente questo qui, quello dedicati alle due retrocessioni dell'anno. Vi capitano due squadre che purtroppo hanno già vissuto in passato questi momenti: Mario ed Alessandro. Sono loro le prime vittime di questa assurda e pazza stagione, percorsa a ritmi incredibili e mai conosciuti prima di oggi. Mario ed Alessandro raccolgono oggi i frutti di una stagione storta e sfortunata, ma dove si sono commessi anche errori che qui, in Serie A, spesso si pagano a caro prezzo. Mario paga innanzitutto l'assenza all'asta che non gli ha consentito, nonostante il prezioso aiuto di Gianluca, di avere la rosa dei suoi sogni che aveva immaginato. Ma paga anche una gestione della squadra un pò approssimativa e troppo distratta, perché troppe penalità non sono accettabili e perché se retrocedere fa male.. farlo avendo in attacco Icardi e il capocannoniere Dzeko (53 gol in due) è quasi inaccettabile. Mario aveva potenzialità altissime, e l'exploit di inizio stagione, dove era in lotta addirittura per la prima posizione, lo stanno a dimostrare: buttare un'annata in questo modo è davvero un peccato. Discorso diverso va fatto per Alessandro, che a fronte di una buona gestione della squadra paga come spesso è accaduto un'asta in cui non si riesce a prendere i giocatori di peso. Perché se tra i primi 33 giocatori della classifica cannonieri si possiedono solamente 3 giocatori (Kalinic, Defrel e Zapata) oltretutto presi tramite scambi a gennaio.. significa davvero che la rosa di partenza era di scarsissima qualità almeno in attacco; e in una stagione da record in quanto a gol, non si può sperare di salvarsi. Se a Mario è stata la gestione durante l'anno il vero problema, ad Alessandro la vera zappa sui piedi è stata anche questa volta l'asta, che a posteriori si è rivelata a dir poco pessima, al punto che neanche una buonissima gestione della squadra è riuscita a risollevare. Ed allora è questa l'amara verità: retrocedono i due partecipanti che hanno compiuto gli errori maggiori; niente sfortuna, iella o destino. Semplicemente, fatti. Non sarebbe giusto, tuttavia, equiparare le due situazioni, perché da una parte Mario aveva una ferrari che non ha saputo guidare; dall'altra, Alessandro si è invece ritrovato una 500 che ha spremuto fino all'osso ma che, dopo una incredibile rimonta (alla 31esima era quinto), ha fisiologicamente ceduto. In ogni caso, non siamo di fronte al funerale di questi storici manager, che non dimentichiamo fanno parte della ristrettissima élite degli scudettati e, insieme, possono vantare la bellezza di 13 trofei: no, Mario e Alessandro ripartiranno dalla B dove già in passato hanno ampiamente dimostrato di poter competere e vincere. Del resto, Mario è l'unico insieme ad Enrico ad avere già vinto la Serie B due volte, mentre Alessandro, oltre a detenere il record di giornate da capolista in Serie B, è l'unico a poter vantare due promozioni su due partecipazioni tra i cadetti. Insomma, c'èda scommetterci che il prossimo anno i favoriti per tornare tra i big-eight saranno ancora una volta loro.