lunedì 5 giugno 2017

La caduta di Mario ed Alessandro

A fine stagione, è tempo di verdetti e di bilanci che trascriviamo a futura memoria qui, nella classica e ormai celebre rubrica di fine anno. L'articolo più mesto della stagione, quello che tutti vorrebbero evitare, è ovviamente questo qui, quello dedicati alle due retrocessioni dell'anno. Vi capitano due squadre che purtroppo hanno già vissuto in passato questi momenti: Mario ed Alessandro. Sono loro le prime vittime di questa assurda e pazza stagione, percorsa a ritmi incredibili e mai conosciuti prima di oggi. Mario ed Alessandro raccolgono oggi i frutti di una stagione storta e sfortunata, ma dove si sono commessi anche errori che qui, in Serie A, spesso si pagano a caro prezzo. Mario paga innanzitutto l'assenza all'asta che non gli ha consentito, nonostante il prezioso aiuto di Gianluca, di avere la rosa dei suoi sogni che aveva immaginato. Ma paga anche una gestione della squadra un pò approssimativa e troppo distratta, perché troppe penalità non sono accettabili e perché se retrocedere fa male.. farlo avendo in attacco Icardi e il capocannoniere Dzeko (53 gol in due) è quasi inaccettabile. Mario aveva potenzialità altissime, e l'exploit di inizio stagione, dove era in lotta addirittura per la prima posizione, lo stanno a dimostrare: buttare un'annata in questo modo è davvero un peccato. Discorso diverso va fatto per Alessandro, che a fronte di una buona gestione della squadra paga come spesso è accaduto un'asta in cui non si riesce a prendere i giocatori di peso. Perché se tra i primi 33 giocatori della classifica cannonieri si possiedono solamente 3 giocatori (Kalinic, Defrel e Zapata) oltretutto presi tramite scambi a gennaio.. significa davvero che la rosa di partenza era di scarsissima qualità almeno in attacco; e in una stagione da record in quanto a gol, non si può sperare di salvarsi. Se a Mario è stata la gestione durante l'anno il vero problema, ad Alessandro la vera zappa sui piedi è stata anche questa volta l'asta, che a posteriori si è rivelata a dir poco pessima, al punto che neanche una buonissima gestione della squadra è riuscita a risollevare. Ed allora è questa l'amara verità: retrocedono i due partecipanti che hanno compiuto gli errori maggiori; niente sfortuna, iella o destino. Semplicemente, fatti. Non sarebbe giusto, tuttavia, equiparare le due situazioni, perché da una parte Mario aveva una ferrari che non ha saputo guidare; dall'altra, Alessandro si è invece ritrovato una 500 che ha spremuto fino all'osso ma che, dopo una incredibile rimonta (alla 31esima era quinto), ha fisiologicamente ceduto. In ogni caso, non siamo di fronte al funerale di questi storici manager, che non dimentichiamo fanno parte della ristrettissima élite degli scudettati e, insieme, possono vantare la bellezza di 13 trofei: no, Mario e Alessandro ripartiranno dalla B dove già in passato hanno ampiamente dimostrato di poter competere e vincere. Del resto, Mario è l'unico insieme ad Enrico ad avere già vinto la Serie B due volte, mentre Alessandro, oltre a detenere il record di giornate da capolista in Serie B, è l'unico a poter vantare due promozioni su due partecipazioni tra i cadetti. Insomma, c'èda scommetterci che il prossimo anno i favoriti per tornare tra i big-eight saranno ancora una volta loro.

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