domenica 18 luglio 2010

Si accendono i motori, Mario e Alex i nuovi turbo!

Il post che di fatto dà il via alla nuova stagione 2010/2011 nella Serie A ceccanese è dedicato alla venticinquesima edizione di una delle più amate manifestazioni ceccanesi: il rally. Ormai una vera e propria istituzione del rally dell'Italia centro-meridionale, il Rally di Ceccano, un vero e proprio evento atteso dai tantissimi appassionati ciociari, ha festeggiato quest'anno le nozze d'argento. A fregiarsi dell'ambita vittoria è stato proprio il ceccanese Gianni D'avelli, che entra nell'albo d'oro assieme a prestigiosi nomi quali Deila, Travaglia, Di Folco, Di Cosimo, Sulpizio o l'altro nostro importante rallysta ceccasese Bucciarelli. Entrando nel vivo del fantacalcio, il post non può che essere occuparsi delle due novità del campionato che prenderà al via tra poco più di un mese: le due neopromosse Mario ed Alex. Debutto assoluto per loro tra i "big" del fantacalcio nostrano, c'è grande attesa e curiosità su quello che sarà la loro stagione. Dalla loro parte l'entusiasmo della stagione passata dove hanno conquistato tutto quello che c'era da prendersi: Mario ha vinto campionato di Serie B e Coppa Italia, Alex ha conquistato la promozione con il secondo posto e ha vinto la Coppa dei Cadetti; di contro c'è la difficoltà di un campionato di livello molto superiore in cui, normalmente, è difficile ribaltare il tradizionale dominio delle colonne della Lega. Sarà però sicuramente affascinante veder competere queste due generazioni di fantapresidenti a confronto; e chi lo sà che sia questo l'anno della svolta, del ribaltamento degli equilibri. Alex, dopo la rinuncia dello scorso anno, stavolta, con una accresciuta esperienza, se la giocherà eccome; con lui, a guidare il gruppo dei "ribelli" i vecchi avversari Enrico e Mario che, nelle ultime due stagioni, gli hanno privato della gioia di vincere il campionato della Serie B, forse l'unico rammarico del talento alatrense, che ha dimostrato una incredibile regolarità ad alti livelli nelle due stagioni vissute in Lega. Mario invece, ceccanese DOC, un campionato lo ha già vinto ed ha la sfrontatezza per affrontare a testa altra i vari Massimiliano e Luca che per ora sembrano comunque inarrivabili. Insomma, siamo ansiosi di gustarci questa nuova sfida; e se qualcuno può farcela a cambiare la storia della Lega, quelli sono proprio Mario ed Alex. In bocca al lupo per la loro prima stagione in Serie A!

lunedì 12 luglio 2010

A Johannesburg la Spagna è campione del mondo!

Dieci anni dopo la storica doppietta francese con la vittoria del mondiale casalingo nel 1998 e dell'Europeo 2000 (in entrambi i casi eliminandoci, prima ai quarti ai rigori, poi in finale al golden gol), un'altra nazionale europea, considerata un pò cenerentola del calcio mondiale, riesce nell'impresa. E' la Spagna che, dopo aver stravinto l'Europeo 2008 in Austria e Svizzera, si aggiudica anche il mondiale sudafricano entrando di diritto, finalmente, tra le potenze del calcio mondiale. Indubbiamente, una generazione di fenomeni. Magari senza il Zidane (sempre facendo il confronto con la squadra francese di dieci anni fa), la vera stella; ma con un collettivo che gioca a memoria potendo contare sul doppio blocco del Barcellona e del Real Madrid, che ha acquisito una grandissima esperienza internazionale grazie alle vittorie nei rispettivi club e nella nazionale, che ha imparato a vincere e non essere mai sazia. Si tratta di caratteristiche peculiari solo nelle squadre e negli uomini vincenti; vietato, quindi, parlare di fortuna o di vittoria immeritata. Non ci saranno uomini simbolo, non ci sarà un Maradona (tant'è che rimango convinto che il pallone d'oro, da quest'anno unificato al Fifa World Player, lo vincerà Sneijder), ma non possiamo dimenticare che Villa, ultimo acquisto del Barcellona, è un attaccante atipico ma che la palla la butta dentro spesso e volentieri, tant'è che ha conquistato il titolo di capocannonierie assieme a Klose, Forlan e Sneijder; non possiamo neanche dimenticare che un centrocampo tecnico e rodato come quello spagnolo formato da Xavi, Iniesta e Xabi Alonso nessuna nazionale può permettersela; e non va neanche dimenticato che il capitano Casillas, che tra l'altro ha una ragazza proprio bona, solo con la finale solamente ha meritato il titolo di miglior portiere del mondiale e che nel 2002 veniva già osannato come migliore portiere del mondo avendo vinto una Champion's League a 21 anni. Insomma, è una Spagna attualmente su un altro pianeta; due sconfitte in 40 mesi, di cui una proprio nella sua gara di debutto al mondiale. Una sconfitta con la Svizzera avrebbe messo in ginocchio chiunque, ma la Spagna no. Ha avuto il carattere e la forza psicologica, derivante dalla convinzione di potercela fare e dalla consapevolezza di essere i migliori, per non farsi prendere dal panico e fare quello che nel DNA questa squadra sa fare: vincere. Il tutto, facendo a meno di un fenomeno come Fabregas, che giocherebbe in qualsiasi nazionale, e permettendosi il lusso di avere un Torres assolutamente fuori condizione anche a causa di problemi fisici. L'Argentina senza Maradona o il Brasile, senza Pelè, ce l'abrevvero fatta? Complimenti alla Spagna.