martedì 28 giugno 2016

Quattro colossi e un gigante buono

E' stata una giornata stranissima quella di ieri, ricca di emozioni dolci ma terminata con un pieno d'amarezza. Mi ero ripromesso di scrivere il post all'eliminazione dell'Italia (non speravo potesse superare gli ottavi), ma l'impresa di ieri mi ha subito fatto cambiare idea. La voglia di buttare giù la soddisfazione per questa nazionale, però, ieri sera è di colpo svanita alla notizia della morte di uno dei miei miti, uno degli eroi della mia infanzia: Bud Spencer. I suoi film, soprattutto quelli in coppia con Terence Hill, li so a memoria; gli unici film che non mi stanco mai di vedere e rivedere. Con lui se ne va un pezzo della mia vita, e non potete immaginare quanto questa cosa mi abbia rattristato. E forse è un caso, forse un'associazione mia, ma mi pare davvero simbolico che se ne sia andato in uno dei pochi giorni in cui gli italiani ritrova il loro orgoglio, riscoprono quanto sia bello il loro inno e quanto alla fine siamo tutti legati a quel tricolore verde bianco e rosso. Ciò accade ovviamente, quasi esclusivamente durante le partite della nostra nazionale, quelle speciali, proprio come quella di ieri sera. Il gigante buono della mia infanzia si è spento proprio mentre tutti noi festeggiavamo i nostri giganti vestiti d'azzurro, soprattutto i colossi della nostra difesa come Buffon e l'ormai mitico trio BBC. Questa nazionale, ormai è chiaro, ci sta facendo un pò sognare. Non siamo ai livelli del 2012 né tantomeno a quelli del 2006 (è chiaro che ancora non abbiamo fatto quasi nulla) ma comunque il borsino di questo europeo, confrontando i risultati già ottenuti con le previsioni della vigilia) è ormai positivo. Conte ha dato a questa Italia quella identità tutto cuore e lotta che a noi italiani fa davvero impazzire, ci dà la carica e ci rende quasi imbattibili; in tutta sincerità non credevo potesse farcela, ma sta dimostrando ormai di essere uno degli allenatori più forti del mondo e ormai pronto per una big come il Chelsea; del resto, nelle grandi squadre più che far capire ai grandi giocatori come giocare occorre saperli stimolare, motivare e scendere in campo come un gruppo, cosa in cui è davvero un fenomeno. Per il resto, vediamo una squadra rocciosa e solida fondata sulle caratteristiche che da sempre hanno fatto forte l'Italia: grande difesa e ripartenze letali. A centrocampo De Rossi è un grandissimo muro, Giaccherini un maratoneta capace di tirar fuori numeri di classe e Candreva l'esterno perfetto, perché capace di sacrificarsi. Sacrificio che contraddistingue anche le punte, il volenteroso Eder e il micidiale Pellè che formano ormai una coppia che si completano a meraviglia ed una intesa consolidata. Ora, però, ci tocca la Germania e ci vorrà un vero miracolo. Non abbiamo di fronte una squadra a fine ciclo e da rifondare come la Spagna, bensì la squadra campione del mondo arrivata all'apice della propria generazione di fenomeni (di cui temo, più che le parate di Neuer o i gol di un redivivo Gomez, la quantità di gioco capace di uscire dai piedi di Kroos e Khedira, che ci faranno soffrire tantissimo). In fondo noi italiani, sotto sotto, siamo convinti di poterli battere; a me invece è proprio la tradizione a noi favorevole che mi fa paura (la Spagna non la battevamo da 22 anni...), visto che stavolta rischiamo di arrivare sul campo forti di una sicurezza eccessiva nei nostri mezzi dimenticando l'umiltà che ci deve essere contraddistinguere per risultare, alla fine, vincenti. Ma in ogni caso, qualunque sarà il risultato, dovremmo comunque fare un applauso a questa nazionale. Per il resto, è un europeo molto interessante. Belgio e Portogallo hanno grandi possibilità di arrivare in finale vista la strada spianata dalla loro parte del tabellone (Galles e Polonia in teoria sono una spanna sotto ad entrambe), mentre l'Inghilterra (che ha confermato lesito del referendum allineandosi alla linea pro Brexit) si è dimostrata la solita Inghilterra, con idee confuse e senza una logica, vista negli ultimi 20 anni. La Francia prosegue il suo cammino senza brillare e pur con un calendario facile facile, ma è comunque la squadra di casa e questo pesa, e tanto. Di fronte ci sarà la sorpresa del torneo, l'Islanda di cui tutti noi ormai siamo innamorati. Il sogno, per loro ma soprattutto per noi, è quella di ritrovarcela in semifinale. Chissà...

Nessun commento: