venerdì 25 giugno 2010

E' colpa loro

Disfatta. Un'Italia vergognosa, senza anima; la più brutta di sempre, perfino di quella del 1966 dove fummo eliminati dalla Corea del Nord, sconfitta che fino ad oggi veniva considerata la disfatta più umiliante della nostra storia (in quel mondiale in tre partite facemmo quattro punti!). Persino il mondiale del 2002, eliminati agli ottavi contro la Sud Corea, in casa loro e la complicità di un arbitraggio scandaloso, sembra nulla a confronto: 2 punti in tre partite con annesso ultimo posto nel girone, un pareggio con la Nuova Zelanda 78esima nel ranking mondiale ed una sconfitta contro la debuttante Slovacchia in cui si sono subiti addirittura tre gol, di cui l'ultimo davvero incredibile. Se l'era Donadoni era stata negativa (io criticavo quell'Italia e sono ancora convinto che Donadoni non sia un allenatore degno di ricoprire il ruolo di CT), quella gestione, a confronto, è stata magnifica (dopotutto siamo usciti solo ai rigori con i futuri campioni d'Europa).

Innumerevoli i problemi di questa Italia, ce ne sarebbe da parlare per giorni: mancanza di organizzazione, assenza di gioco, niente fantasia, distrazione, sufficienza, superficialità. Soprattutto, mancanza di anima, di voglia di lottare, di orgoglio di essere i campioni del mondo in carica: oggi, subito il primo gol, l'Italia sembrava giocare come se fosse già qualificata e vincesse 4 a 0. Una manovra lenta, macchinosa, imprecisa. Non mi ricordo tre passaggi di seguito; il primo tiro è arrivato dopo un'ora, e peggio ancora dopo 40 minuti che si era sotto di un gol. E di fronte a questa realtà di giustificazioni davvero non ce ne sono. Gli infortuni di Pirlo e Buffon, le assenze "volute" (vedasi più giù) di Cassano & Company non giustificano in ogni caso il non aver passato il turno nel girone più facile del mondiale, un girone forse più facile di quello delle qualificazioni (di sicuro Irlanda e Montenegro sono molto più competitive della Nuova Zelanda!).

Le responsabilità? Di tutti e, in primis, i giocatori. Perché al di là del modulo, della formazione schierata, delle sostituzioni sbagliate, dell'incompetenza del CT...in ogni caso si doveva vincere contro avversari del genere. Ma fatta questa importantissima considerazione generale, non possiamo non attribuire la stragrandissima maggioranza della disfatta oggi vissuta al CT Marcello Lippi ed al capitano Fabio Cannavaro. Oggi è stata la loro ultima partita e davvero non potevano chiudere in modo peggiore. Lippi sbaglia tutto, a partire dalle convocazioni: le indicazioni del campionato sono state completamente ignorate. Non solo si lasciano a casa gli unici talenti del calcio italiano, Cassano e Balotelli, ma si punta sul gruppo della Juventus fallimentare affidandosi ai vecchi campioni del mondo, ormai in fase discendente da qualche anno, ignorando i vari Borriello, Miccoli (al di là del successivo infortunio) o ad esempio Ambrosini (ma perché non lo ha mai considerato?) preferendogli il suo panchinaro nel Milan Gattuso. Non è bastata una Confederations Cup disastrosa per intuire il problema; un anno fa avevamo lanciato l'allarme e puntualmente si è verificato ciò che si sospettava.

Ma ciò che ha stupito, più delle scelte dei 23 (perché delle scelte "personali" di Lippi si sapeva...), è stata l'incompetenza tattica dimostrata in queste tre partite: giocatori schierati fuori ruolo (Marchisio, Montolivo), continui errori difensivi su palle inattive, mancanza di schemi, insistenza nello schierare Iaquinta addirittura punta centrale (ma allora Pazzini e Gilardino che ci sono a fare?), sostituzioni che danno l'impressione di buttare dentro uomini a caso. Insomma, non solo si è sbagliato nello scegliere il gruppo, ma non si è neanche sfruttato al massimo il gruppo a disposizione (Quagliarella ne é la conferma). Insomma, una debacle totale.

Oltre a Lippi, poi, non possiamo non parlare di Fabio Cannavaro. E' oltre un anno che non lo si riconosce più e in questo mondiale ha grandissime responsabilità su quasi tutti i gol presi. Sempre in ritardo, oggi ha rischiato di farci rimanere in dieci prima di aprire continuamente buchi a vantaggio degli slovacchi che dovevano solamente aspettare un suo errore per infilarci come un grissino. Scandaloso. A Dubai lo accoglieranno a braccia aperte. Con lui, farebbero bene a cambiare aria (perlomeno per quanto riguarda la nazionale) i vari Zambrotta, Gattuso, Camoranesi: per loro il ciclo è finito da un pezzo.

Chiudo questo amaro post parlando di speranza. Il nostro futuro si chiama Prandelli. Sicuramente sarà una nazionale che si baserà sul duo De Rossi - Montolivo a centrocampo, ma quello che ci auguriamo è che la sua sarà la nazionale dei Cassano, dei Balotelli, dei G. Rossi. Occorre aria nuova e puntari su nomi quali Sirigu, Balzaretti, Cassani, Cossu, Maggio...chissà, magari anche Santon e Giovinco se saranno capaci di ritrovarsi. Una nuova Italia sta per nascere. Di buono c'è che peggio di così davvero non si può fare.

martedì 15 giugno 2010

Arriva la nuova grafica, il blog entra nel futuro!

Grande novità. Da sempre affezionato al vecchio e tradizionale stampo del nostro blog, non appena ho visto la nuova funzione di blogger "designer modelli" non sò perché ma guardando il template l'ho trovato incredibilmente passato, superato. Dopo quattro anni ti affezioni a quello che riconosci come un qualcosa di familiare e tuo, ma senti anche l'esigenza di una nuova spinta, di novità. E si sà che è l'occhio, per primo, a volere la sua parte. Navigando tra le tante possibilità offerte dalle tante nuove funzioni, non ci abbiamo messo molto a capire cosa volevamo; ed il risultato lo vedete oggi con i vostri occhi: una grafica più "fresca", più leggera ed allegra che rispecchia il design del nuovo millennio, distante da quello pesante e squadrato degli anni novanta e ottanta. La prima novità è certamente un colore più acceso e vitalizzato, ma sempre incentrato sulla tonalità caratterizzante da sempre il blog, il verde. La seconda è naturalmente l'introduzione di una nuova colonna presente sulla sinistra che riporta le sezioni ed i collegamenti (per argomento e per cronologia) con i precedenti post, e quindi tutto quello che riguarda il "fantacalcio ceccanese"; sulla destram quindi, resta la parte multimediale (tagboard e sondaggi) e quella riguardante la connettività (contatti, indirizzamenti ai blog collegati, link). Altra novità, magari meno rilevante ma significativa riguarda le linee del blog che contribuiscono non poco a dare un'aspetto più al passo con i tempi al blog: niente più angoli smussati quindi. In ultimo, si guarda anche alla funzionalità con l'arrivo dello sfondo bianco dietro gli articoli e lo "spezzettameento" di questi, che risultano ora gli uni indipendenti dagli altri, nello scorrimento verticale del blog: tutte cose che facilitano sicuramente la lettura. Insomma, tante piccole grandi novità a cui presto ci abitueremo e ci affezioneremo. Per il resto, è tempo d'estate e possiamo continuare a latitare sul blog ingozzandoci di partite mondiali e godendoci la tranquillità fantacalcistica estiva.

mercoledì 9 giugno 2010

Ormai ci siamo...che voglia di Mondiale!

Non capita tutti i giorni. I mondiali cadono ogni quattro anni ed, inutile dirlo, segnano la nostra vita; i nostri ricordi personali, così come la memoria collettiva di una nazione come d'Italia che vive di calcio, sono impregnati di questo evento che, dopo le olimpiadi, sono l'evento sportivo più importante al mondo. Personalmente i miei ricordi partono dal 1994; da quel mani fuori area di Pagliuca contro l'Eire che gli valse l'espulsione, dalle giocate di Zola contro la Nigeria, del duo Dino e Roberto Baggio contro la Spagna, del sangue dal naso di Luis Enrique, fino a quei maledetti rigori falliti dal codino nazionale e dal capitano. Passando per il gol di Bobone alla Norvegia con l'abbraccio a Del Piero, a quella palla stampata sulla traversa di Di Biagio contro i transalpini (Francia '98), e per l'arbitro Moreno contro la Sud Corea (tralasciamo) fino a giungere a quattro anni fa, al mondiale targato soprattutto Materazzi e Grosso, a quei 3 minuti del secondo tempo supplementare di Italia - Germania (secondo me i tre minuti calcistici più belli di sempre) ed al rigore di Grosso che abbiamo rivisto migliaia di volte. Ogni quattro anni un'emozione, sempre diversa e sempre legata a ricordi e fatti personali che, se li vogliamo sfogliare, si confondono con quelli della nostra vita, dei luoghi e delle persone a noi familiari.

Ed ora eccoci qua, alle porte di una nuova avventura. Diciannovesima edizione della Coppa del Mondo di Calcio FIFA; si va per la prima volta nel continente africano, in Sud Africa per la precisione, che mette a disposizione i 10 nuovissimi impianti nelle sue 9 principali città quali Johannesburg (due stadi), Città del Capo, Durban, Pretoria, Port Elizabeth, Bloemfontein, Nelspruit, Polokwane e Rustenburg. Nomi di città lontane, poco conosciute e di cui non ci siamo mai preoccupati fino ad oggi; ma per un mese, esattamente tra l'11 giugno e l'11 luglio, diventano il centro dell'attenzione mondiale, l'affascinante palcoscenico dell'evento calcistico più importante. La formula è quella ormai consolidata dal 1998: 32 squadre divise in 8 gironi da 4 squadre ognuna che giocano l'accesso alla fase a scontri diretti che, partendo dagli ottavi, porta fino alla finalissima. Le favorite alla vigilia sembrano essere la Spagna campione d'Europa in carica, l'Inghilterra di Don Fabio e l'Argentina di Maradona e soprattutto Messi; ma lo sappiamo, il mondiale è sininimo o quasi di Brasile. Stando attenti alle solite insidiose Portogallo e Olanda, e non dando per semplice comoparse squadre blasonate come Germania e Francia, c'è grande attesa per le compagini africane che per la prima volta giocano in casa. Di sicuro, invece, non sarà il mondiale dei tanti esclusi dalle liste mondiale (Pato e Ronaldinho in primis ma anche Cambiasso, J. Zanetti, Benzema), gli assenti causa anagrafe (Raul, Van Nistelrooy, Del Piero ed in parte Totti), quelli per infortunio (Van Bommel, Ballack, Nani, Drogba, per fortuna non Pirlo) o quelli perché non hanno ottenuto la qualificazione (Ibrahimovic e...il Trap!!).

E la nostra Italia? Polemiche sulle convocazioni (ritengo a ragione); non sembra esserci un modulo definito così come una formazione titolare; brutta aria di scetticismo; test amichevoli che hanno portato solo dubbi; i giornalisti criticano il CT; il CT risponde per le rime; è riscoppiato un'altro filone del processo a Calciopoli: insomma, ci sono tutti gli ingredienti per rivincere i Mondiali come quattro anni fa!!! :-)

Chiudo il post con una informazione di servizio. Per la prima volta si giocherà un fantacalcio online sul mondiale (la malattia diventa sempre più preoccupante); la piattaforma utilizzata sarà il Fantamondiale di Repubblica e verrà seguito sul blog della Lega Fanta Gruppo Misto. I ceccanesi già pronti in questa avventura sono il sottoscritto, Massimiliano, Matteo, Enrico, Emiliano e Simone. Per chiunque altro voglia aggiungersi c'è tempo ancora qualche giorno, senza contare la possibilità di iniziare anche a mondiale iniziato.

Buon mondiale a tutti.

martedì 1 giugno 2010

Omaggio a Massimiliano, l'uomo dei tre scudetti

Dopo due settimane di attesa, eccoci finalmente all'ultimo post di questa annata, il più bello, il più atteso. Già da mesi avevo annunciato l'idea di omaggiare il vincitore del campionato di quest'anno per via del fatto che chiunque l'avrebbe vinto, tra Massimiliano o Luca, sarebbe comunque stato il primo ad aggiudicarsi tre scudetti in Lega; un record certamente che non poteva passare inosservato. E così, sull'idea del celebre video dedicato alla Balla coi Gufi, la nota squadra di HT di Macao, ecco che arriva l'omaggio all'uomo dei tre scudetti, Massimiliano. Sulle note di "Heart of Lothian" dei Marillion, ripercorriamo insieme tutta la fortunata carriera fantacalcistica di Massimiliano costellata di successi e soddisfazioni. Mi scuso per la bassa qualità del video ma davvero non è stato facile convertire una presentazione power point in un formato video adattabile a youtube...in ogni caso, buon divertimento!