venerdì 28 giugno 2013

Rigori fatali contro la Spagna, ma è una grande Italia

Il ciclo della Spagna, che ha vinto due europei consecutivi, il mondiale in Sudafrica del 2010 e si appresta ora a giocare l'ennesima finale degli ultimi anni, stavolta in un match davvero attesissime contro il Brasile, è iniziato nel 2008, precisamente ai quarti di finale dell'europeo in Austria e Svizzera. In quel quarto di finale la nostra nazionale guidata da Donadoni, neo campione del mondo, giocò una grande partita, arrendendosi ai futuri campioni d'Europa solamente ai rigori. Finì come ieri sul campo, 0 a 0, mettendo in difficoltà coloro che da quel momento sono diventati imbattibili. E ieri, non lo nego, ci credevo davvero che quel ciclo, come era iniziato, potesse finire. Stessa situazione, Italia - Spagna, 0 a 0 ai rigori; cambia la competizione, stavolta la Confederation Cup, cambia il contesto. Ma le analogie con quella partita sono davvero tante. Ha vinto la Spagna, ancora una volta; ma a differenza dello scorso anno, questa volta abbiamo spaventato davvero gli apparentemente imbattibili spagnoli, meritando il loro rispetto. E' un'Italia diversa da quella che negli abbiamo imparato a conoscere; non è catenacciaria, se la gioca, prova sempre la giocata. Paghiamo probabilmente la giovane età, un pò d'inesperienza e, ma solamente ieri, la mancanza di una vera punta capace di finalizzare. Ci mancava come l'acqua Balotelli, ma non ne facciamo un dramma. La sconfitta di ieri, annunciata molto più inclemente, è stata la rinascita del nostro orgoglio e ci ha fatto capire quel che di buono abbiamo in prospettiva del prossimo anno. Abbiamo un tecnico capace di capire gli errori e migliorarsi (vedasi il cambiamento del modulo con la difesa a tre adattandolo giustamente a quella della Juve, o la sostituzione di Aquilani nel primo tempo con il Giappone); abbiamo una squadra che gioca nel pieno del far play, non butta via la palla, non perde tempo; abbiamo tanti giovani calciatori che diventeranno dei campioni. Insomma, se il calcio italiano dei club sembra sempre più andare in declino, o perlomeno non sembra poter dare una scossa che faccia cambiare la tendenza, è la nostra nazionale quella che continua a darci le migliori soddisfazioni. Ora la finale del terzo posto contro l'Uruguay di Cavani, poi si ritorna in Italia con una certezza: il prossimo anno se la dovranno vedere anche con noi.

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