Giornata 13, Alessandro si diverte come un bambino

Nel weekend dedicato ai festeggiamenti del ventunesimo anniversario della Convenzione Unicef sui diritti dell'infanzia, promulgata dall'ONU il 20 novembre 1989, Alessandro sigla il suo terzo miglior punteggio stagionale (85, Miccoli, Floccari, Caracciolo e doppietta di Hamsik) e torna sul podio con 926 punti. E' il presidente, così, a guidare il gruppone degli inseguitori che dal podio alla zona retrocessione è ancora in corsa per praticamente tutti gli obiettivi. Davanti, nel frattempo, si stanno consumando momenti decisivi per la lotta al primato. Un Massimiliano davvero pericoloso lancia un nuovo attacco alla vetta (82, Menez, Matri e modificatore), ma Enrico (71.5, modificatore) per ora resiste pur senza segnare un gol. Enrico, a 959.5, ha praticamente bruciato tutto il suo vantaggio che ora è di appena due punti rispetto ai 957.5 di Massimiliano: si ricomincia da zero. Tornando ad occuparci della lotta di metà classifica, come detto, c'è il ritorno di Alessandro sul podio a circa una trentina di punti dalle prime posizioni. Pur non rappresentando questo un distacco insormontabile, per ora è bene guardarsi le spalle visto l'affollamento nelle posizioni che seguono e la lotta davvero serrata. Ne sa qualcosa Matteo che nonostante l'eccellente giornata (76, Krasic, Cavani e modificatore) cede una posizione e viene raggiunto a quota 917 da un Mario che conferma il suo momento in stato di grazia con un punteggio davvero strabiliante (79.5, Ibrahimovic, Borriello e Ilicic). Aspetta e guarda l'evolversi della situazione in attesa di attaccare, intanto, un discreto Luca (74, tripletta di Pazzini) che si ritrova ad una decina di punti da questo duo e con 907.5 difende la preziosa sesta posizione dai tentativi di Alex (73.5, Pellissier ed Eto'o) che resta in agguato a 903.5. Discorso a parte, come il suo campionato del resto, per Emiliano precipitato a 853.3. Un deprimente 62 che fanno aumentare a cinquanta punti il distacco dalla settima posizione: la situazione è a dir poco allarmante.