giovedì 12 giugno 2014

Spettacolo ed emozioni, via al mondiale più bello

Lasciatemelo dire, sarà un luogo comune ripetuto ad ogni manifestazione, ma questa volta ci credo davvero: questo sarà il mondiale più bello di sempre. E lo sarà non certo per il livello tecnico delle squadre (ovviamente c'è quasi tutto il meglio del calcio Mondiale in questi giorni in Brasile, ma penso che rispetto ad una decina di anni fa di campioni in giro ve ne siano un pò di meno), né (ma speriamo di si) per il trasporto che ci farà vivere la nostra nazionale. No, questo sarà il mondiale più bello di sempre perché si gioca (non me ne vogliano gli inglesi che recriminano l'invenzione) nella patria del calcio. Cosa volere di più? Questa sera ad aprire sarà il match Brasile - Croazia, dove la squadra di casa ovviamente non potrà altro che vincere. Poi, da domani, si inizia a fare davvero sul serio con ad esempio uno Spagna - Olanda da gustarsi. Noi debutteremo tra due giorni, nell'attesissimo (e personalmente molto temuto) match con l'Inghilterra. Le favorite, d'obbligo, stavolta sono due: il Brasile, per ovvi motivi, e la Spagna, per altrettanti ovvi motivi. Riuscita qualche altra squadra a inserirsi? Personalmente vedo una Germania ed una Inghilterra che possono andare molto avanti. Sulle sorprese, poi, non mi giudico perché ormai nominare Colombia (anche senza Falcao) e Belgio è diventato di moda. Tuttavia, vi lascio con una previsione: secondo me la Spagna uscirà di scena prematuramente, e questa sarà la fine di un incredibile ciclo. La finale sarà quella del 2002, Brasile - Germania. La finale per il terzo posto sarà Italia - Inghilterra, come a Italia '90 (di conseguenza penso che l'Uruguay steccherà questo mondiale). Vedremo un pò se indovino.

Chiudo con una riflessione meta-calcistica. Il Brasile è un paese immenso, pieno di contraddizioni, ricco anche di luoghi comuni (non tutti i brasiliano amano il calcio e non tutti sono fenomeni, lo sapevate?). Ma per quanto popoloso ed economicamente in crescita, questa immensa nazione in Italia la si nomina, nel 99% dei casi, sempre in riferimento al gioco del calcio. Qui, in Italia, il Brasile è sinonimo di calcio, e il calcio sembra essere lo sport creato su misura per i brasiliani; magari lì non sarà così, lì c'è poverta e, pur rappresentando uno dei tanti modi di distogliere la mente dalla fame, pur rappresentando un mezzo con cui si cerca un riscatto della propria condizione e la svolta della propria vita, il calcio è e resterà sempre un gioco. Un gioco probabilmente apprezzato maggiormente quando lo si vede praticare da bambini scalzi nelle favelas, quando ancora è genuino e rappresenta un sogno ad occhi aperti; non lo si ama molto quando lo si gioca in luccicanti, blindati ed esclusivi stadi che sono costati 10 miliardi di euro (dati ufficiali, ma la cifra vera non la conosceremo mai). I brasiliani, insomma, amano tantissimo il calcio e un pò meno amano questi mondiali. E' innegabile però l'augurio che questa manifestazione, che insieme alle Olimpiadi è probabilmente l'evento più seguito  al mondo (a proposito, tra due anni ci sono le Olimpiadi di Rio de Janeiro!), sia un appuntamento da non rovinare. Il calcio, e di conseguenza il Mondiale, è forse uno dei pochissimi fenomeni sociali che uniscano davvero tutto il mondo; dove la politica, la religione, la cultura e gli stili di vita spesso finiscano col creare discriminazioni e divisioni, il calcio (come anche la musica) è una delle pochissime cose capace di accomune ogni abitante del nostro pianeta. Il calcio si gioca ovunque e piace ovunque. Il mondiale crea perciò quell'atmosfera di identità nazionale mescolata però alla voglia di aprirsi al mondo che lo rendono unico. E per il paese che li ospita deve esserci ancora di più quell'orgoglio, proprio per il ruolo di fare da padroni di casa e di ospitare ed accogliere il mondo intero.

Buon mondiale a tutti!

Nessun commento: