lunedì 2 luglio 2012

Spagna incontenibile, l'Italia crolla in finale

Troppo forti loro, troppo stanchi noi. E' questa, in breve, la sintesi del match di ieri, che in quanto ad analogie mi ricorda la finale del 1970, dove fummo surclassati dal Brasile di Pelé dopo aver giocato la partita del secolo con la Germania (il famoso 4 a 3). Match di ieri, poi, che in quanto a statistiche è destinato certamemte ad entrare nella storia. Mai, infatti, una nazionale era riuscita nell'impresa di vincere due europei ed un mondiale consecutivamente. Inoltre, cosa che più ci riguarda da vicino, nessuna era uscita con un passivo così pesante da una finale mondiale o europea. Addirittura 4 a 0. Siamo stati travolti, strabattuti, dominati. E il difficile è capire dove si spingono i meriti spagnoli e dove iniziano i nostri limiti. Di sicuro, ieri si sono verificate tutte le condizioni ideali per una così pesante débacle, con l'Italia arrivata letteralmente cotta all'appuntamento. Le fatiche patite contro l'Inghilterra e la Germania, senza contare una fase a gironi che ci ha fatto strasudare, si sono sentite tutte ieri sera, dove alla stanchezza si è sommata la sfortuna per gli infortuni, tra cui quello di Thiago Motta che ci ha lasciato in dieci per buona parte del secondo tempo, e qualche errore, dobbiamo dirlo, di Prandelli, che probailmente sbaglia a lasciare inizialmente in panchina Balzaretti, sbaglia a far entrare Thiago Motta invece di un Giovinco o un Diamanti e, soprattutto, sbaglia a fare tre cambi entro la prima ora (sul fatto di far giocare più o meno sempre gli stessi...forse un pò di vero c'è ma la Spagna fa altrettanto e comunque non si possono fare rivoluzioni in finale). Insomma, è andato tutto storto, assolutamente tutto. Inoltre, di fronte ci siamo trovati una Spagna completamente diversa da quella vista col Portogallo (o più indietro, con la Croazia) che davvero ci facevano sperare di potersela giocare. No, è stata una Spagna completamente diversa; il tiqui-taka, ossia quella ragnatela incredibile di passaggi spagnoli, sarà pure noioso o ad effetto sonnifero per la partita, ma i vantaggi che porta alla squadra iberica sono immensi, visto che facendo girare la palla ci hanno fatto ulteriormente stancare per poi colpire con verticalizzazioni da brivido che puntualmente ci hanno perforato come burro. Contro questa Spagna potevamo giocarcela se eravamo al 110%, mentre ieri eravamo forse al 30%. La consolazione potrebbe essere quella almeno di non avere troppi rimpianti per una sconfitta così netta (la finale con la Francia del 2000 è stata davvero molto più crudele), ma è indubbio che un passivo così ci ha davvero demoralizzato. Ora però bisogna ripartire con la convinzione che il progetto è iniziato e non si può, ma soprattutto non si deve, tornare indietro. La strada intrapresa è quella giusta, ne siamo convinti. Bisogna solo maturare, crescere, acquisire una mentalità vincente. E magari aiutando Prandelli e la nostra Nazionale facendo giocare meno partite in campionato (riducendo il numero di squadre a 18), in modo da arrivare a queste competizioni meno stanchi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bovie ma la riunione????

Alessandro ha detto...

Dalla prossima settimana si inizia a preparare la nuova stagione..

Mimì i Cocò ha detto...

siamo tutti in super attesa per la notte di san lorenzo!

Anonimo ha detto...

ok perfetto...