lunedì 29 giugno 2009

La nazionale fallisce ancora, c'è un anno per cambiare

Il primo dei post estivi e quindi "extra" dall'ambito fantacalcistico non poteva che riguardare il gustoso dessert di fine stagione, ovvero la Confederations Cup. Arrivata quasi ad un punto in cui la sua cancellazione sembrava cosa scontata (in particolare dopo l'edizione del 2003, tristemente famosa per la scomparsa del calciatore camerunense Foe per arresto caridaco durante Camerun-Colombia), la FIFA ha da qualche anno riformato integralmente il format della competizione dandogli una notevole importanza e visibilità soprattutto a causa del processo di scelta delle squadre partecipanti: non più su invito ma in base al merito. Vi partecipano, infatti, le sei nazioni vincitrici dei rispettivi continenti del mondo (il continente americano nella geopolitica della FIFA è divisa tra centro-nord e sud), la squadra campione del mondo e il paese che ospiterà l'anno successivo i mondiali (scelta strategica da una parte per imporre pressione agli organizzatori del mondiale e velocizzare la costruzione delle opere, dall'altra per verificare lo stato attuale dell'organizzazione in una prova generale). Insomma, una sorta di supercoppa delle nazioni, per certi aspetti molto parallelo al nuovo format del Mondiale per Club voluto anch'esso dalla Fifa, che si sta chiaramente aprendo a quelle zone del mondo in cui il calcio ha una tradizione molto meno radicata; ed a vederci bene, i risultati di questa Confederations Cup sembrano dargli ragione. In pochi alla vigilia, infatti, avevano intuito che la vecchia europa patria del calcio, contando tra l'altro di due partecipanti visto che la nostra nazionale si presentava da Campione del Mondo, avrebbe fallito l'appuntamento. Ed invece, chi l'avrebbe detto che bastava guardare il logo della competizione (dove oltre al continente africano vi sono raffigurate, con un disegno stilizzato, anche le due americhe) per capire quali sarebbero state le protagoniste. Gli Stati Uniti, addirittura finalisti, che eliminano i campioni del mondo dell'Italia (nonostante nello scontro diretto abbiamo vinto) e d'Europa (la Spagna); l'Egitto che mette paura al Brasile e batte l'Italia; il Sud Africa che quasi conquistava il terzo posto contro la Spagna e dimostra di giocarsela con il Brasile. Il calcio sta cambiando i propri equilibri forse; o forse a fine stagione la mente e le gambe pensano solamente alle vacanze, dopo una stagione come sempre logorante. Alla fine, comunque, ha vinto il Brasile; quello che è risultato meno stanco, quello che nonostante le solite critiche (stavolta anche interne al Brasile) la spunta spesso e volentieri arricchendo sempre di più una tradizione calcistica impareggiabile. Dunga non sarà amato dagli amanti dello spettacolo, e per questo risulta un brasiliano atipico; ma il Brasile è sinonimo ormai da qualche anno di difesa arcigna, grazie anche ad una generazione di portieri fenomenali (iniziando da Taffarel per arrivare a Dida e Julio Cesar); gli mancherà un vero bomber come dicono alcuni ma ha tanta concretezza e sapienza, se è vero che non si ripeteranno gli errori del mondiale 2006 dove la tanta qualità è stata utilizzata in maniera irragionevole. Ma accanto a questo Brasile, apparso comunque non certo imbattibile, di questo periodo sembra quasi che manchi la concorrenza. La nazionale più pericolosa resta sempre e comunque la Spagna ma, accanto al record incredibile di risultati utili consecutivi raggiunti, la Confederations ha mostrato che anche la Spagna può perdere; forse ce lo eravamo dimenticati. I favoriti assieme al Brasile saranno loro, ma in un torneo ad eliminazione diretta senza appelli come il mondiale niente sarà certo. Molto più delicata è la situazione dell'Italia; in bilico nel difficile processo del cambiamento generazionale, difficilmente l'Italia di Lippi tra un anno potrà contare sulla sua forza nel mondiale tedesco: la difesa. Il capitano Cannavaro è ormai in fase declinante, Buffon in questa stagione ha mostrato allarmanti segni di cedimento; e le tante incertezze della difesa azzurra nascondono qualcosa di più di una stupida distrazione. Sostituire questi pezza da novanta sarà difficile se non impossibile; ma se questo sarà un problema del futuro dopo il prossimo mondiale, in Sud Africa ci sarà l'ultima fatica dei "vecchietti" che difficilmente ripeteranno le gesta del 2006. In avanti i problemi riguardano la forma di un centrocampo che appare troppo condizionato dalle faccende dei club di appartenenza: il fulcro milanista Gattuso-Pirlo non brilla più e quello romanista De Rossi-Perrotta-Aquilani è stato falcidiato dagli infortuni. L'unica nuova soluzione appare Montolivo, l'eterno non arrivato, mentre forse occorrerebbe avere più coraggio nel puntare sui giovani targati Juventus come Marchisio e De Ceglie, che appaiono però ancora troppo acerbi. Gli unici giovani che sembrano poter garantire esperienza sono quindi gli interisti Santon e Balotelli, che tuttavia ricoprono ruoli dove difficilmente troveranno spazio da titolari; ed allora ecco che l'unica speranza arriva dall'italo-americano Giuseppe Rossi, l'unico che ci ha fatto brillare gli occhi di questa mini-avventura in Sud Africa. In attacco l'Italia avrebbe bisogno come l'acqua di un Baggio, di un Del Piero o un Totti che ispiri i gol del Gilardino o del Toni (magari di Amauri!) di turno e forse G. Rossi potrebbe essere la risposta. Sempre che Lippi non si decida a convocare Antonio Cassano, che tutta Italia vorrebbe in azzurro. Manca un anno al mondiale e per fortuna abbiamo potuto avere un test importante per capire lo stato di salute della Nazionale; ora è più che necessario prendere decisioni azzeccate per cercare di confermarci campioni del mondo. Per il resto...cosa ci ricorderemo di questa Confederations Cup? Semplice...le trombette dei sudafricani!!! :-D

5 commenti:

Luca ha detto...

L' Italia è troppo vecchia..

Abbiamo dei giovani he ci invidiano tutti, sarebbe il caso di metterne quaalcuno in campo...

Speriamo che Lippi l ha capito dopo sta figuraccia....

Luca ha detto...

Ora che mi viene in mente...

Quando andiamo a farci un altra bella mangiata?

Alessandro ha detto...

Quando volete...magari dopo la laurea:-)

Max ha detto...

Ragà io ci sto... xò fino al 14 sto super impicciato cn gli esami.. dal 15 in poi possiamo fa qnd volete..!

Cikkettino ha detto...

ragàààà pure na partita di calcetto-calc8-beach volley...qllo ke vi pare :)